Il petalo di fiore di pesca

L’ultima cosa che ricordava era il sole sul viso, le risate delle sue sorelle, l’abbraccio di sia madre e suo padre che abbracciava tutti con il suo sguardo. Furono il freddo e gli scossoni a svegliarla: di trovava a pelo d’acqua, trascinata dalla corrente. Lei, un petalo bianco di fiore di pesco, era ormai una delle tante cose che il torrente portava a valle.

Dopo un primo momento di sgomento e, quasi di panico, cercò con la mente di capire come era potuta finire lì. Fino al giorno prima era su uno dei rami del vecchio peschi, al fondo del prato, e dall’alto si godeva la vista dell’ansa del torrente, guardando con curiosità ciò che giungeva da monte e commentando con le farfalle e con la sua famiglia le notizie del bosco. Al giungere della sera si era addormentata, chiusa nell’abbraccio delle sue sorelle e di sua madre, attorno al busto di suo padre. Ed ecco, al mattino si era appoggiata sull’acqua, in una corsa che non sapeva dove l’avrebbe portata.

Un’ombra su di sé la distolse dai suoi pensieri: una farfalla giungeva leggera per poggiarsi su di lei. “Finalmente una pausa! Grazie del passaggio!” disse la farfalla. “P-prego” rispose un po’ incerto il petalo. “Dalla voce mi sembri un po’ turbata dolcezza, che succede?”. proseguì la farfalla. “Ieri sera ero ancora sul mio ramo con la mia famiglia… ” deglutì, ” …e stamattina mi son svegliata sull’acqua, da sola! Non so dove sto andando, non so che fare..” si interruppe quando la voce si stava incrinando.

“Oh povera creatura! Non devi aver paura, succede sai! Vedi il lato positivo: per me sei stata una salvezza, perché le ali mi stavano abbandonando dopo aver volato tutta la mattina per far scorta di nettare. Se non ci fossi stata tut sarei potuta cadere in acqua e le mie ali bagnate non avrebbero più funzionato. Per cui grazie mille!” disse la farfalla con tenerezza. “P-prego” rispose il petalo, sentendosi quanto meno utile. “Ma ora? cosa posso fare?” Riprese con tono spaventato.

La farfalla si abbassò per schivare un filo d’erba, poi rispose: “Ho un’idea!” disse esultante. ” Se ti fidi di me, approfitto ancora un poco del tuo passaggio e poi ti spiego”. “Va bene”, disse il petalo. Passarono alcuni minuti a raccontarsi la loro vita, cullati dalla corrente, e mano a mano il petalo sentiva qualcosa di simile a quella tenerezza che provava quando stava con i suoi, anche se diversa: stava scoprendo l’amicizia.

A un certo punto la farfalla disse: “Eccoci, tieniti forte!” Detto quanto si sollevò e afferrò con le su zampette il petalo. Volarono sopra il torrente, giunsero alla riva e passarono le radici nodose di un vecchio salice. Subito dietro c’era una minuscola costruzione, fatta di fili d’erba e foglie, appoggiate a un arco creato da una delle radici. La farfalla posò delicatamente il petalo a terra, si posò a sua volta e poi chiamò “Angelica!”. Da questa piccola costruzione, venne fuori una cicala un po’ anzianotta, camminando lentamente. “Che sorpresa! Ciao Flora!” disse rivolgendosi alla farfalla.

Questa riprese: “Ti ho portato una nuova amica, che sta cercando una nuova casa.” A quest’ultima parola il petalo sentì il cuore accelerare: possibile? “Fammi dare un’occhiata” rispose Angelica. “Mmm direi che come veranda all’ingresso potrebbe essere adorabile! Ti va bene questa prospettiva, piccina?” disse rivolgendosi al petalo. “Certo! Certo! Grazie mille!” rispose il petalo esultante! La cicala riprese “Anche questo bordo sfumato sull’arancione non è male, da un tocco di colore!” Il petalo si guardò: lungo il bordo più largo, il contatto prolungato con l’acqua l’aveva colorato di un arancione più vivo ai lati, ma che sfumava verso l’interno. Era strano per lei, sempre stata bianca.

Flora aiutò Angelica a sistemare il petalo all’ingresso della casa, volando via dopo aver salutato entrambe. Il petalo di fiore di pesco si sentiva felice: aveva trovato una nuova casa e delle nuove amiche. Ad Angelica piaceva avere un po’ di compagnia e le piaceva cantare. In più, ogni volta che poteva, Flora passava salutare la cicala e il petalo e passava un po’ di tempo a chiacchierare, come delle amiche di lunga data.

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